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Ormai si è capito che è impossibile fare business senza stare sul web. Si è anche capito che questo “starci” passi inevitabilmente dai contenuti e dalla capacità di realizzarli in modo originale ma anche di qualità. Tutto questo porta alla presenza delle aziende in piazze virtuali come Facebook e Twitter ma la domanda giusta da porsi è: esiste un reale potere d’acquisto dei social? Tradotto in modo semplice, tutto questo ambaradan serve poi ad avere maggiori vendite e quindi ad aumentare il proprio fatturato? Questo post vi aiuterà a darvi una risposta facendo luce sul potere d’acquisto dei social e su dove si sta orientando.
Usiamo un approccio il più possibile schematico. Al quesito se esista o meno un potere d’acquisto dei social rispondono ben due ricerche. La prima è di MobileDonkey e l’altra condotta da Gallup. La prima analizza i cosiddetti “millenials”, e cioè chi è nato dopo gli anni ottanta, e, circa il potere d’acquisto dei social, sostiene che il consumatore in fase di acquisto nel 74% dei casi decide di utilizzare i social stessi come guida per la scelta di quale prodotto sia meglio acquistare mentre il 71% decide di acquistare un prodotto basandosi su informazioni provenienti dai social media. Il meccanismo d’acquisto passa dal tam tam tra utenti tanto che l’81%, afferma che i post degli amici sono altamente influenzanti mentre il 78% si lascia convincere dai post provenienti da brand page. La seconda ricerca sul potere d’acquisto dei social, però, afferma l’esatto contrario. Pare infatti che la maggior parte degli utenti iscritti ai social network, il 62%, non sia influenzato in alcun modo nelle decisioni di acquisto dai social media mentre per il 30% hanno una minima influenza. In pratica solo il 3% ritiene che abbiamo un’elevata influenza. Confrontando queste due ricerche sul potere d’acquisto dei social, quindi, emerge chiaramente che l’Italia non sia ancora pronta ad un business al 100% orientato al web ma anche che è impossibile per l’awarness della propria azienda non esserci. Si tratta, insomma, di uno sforzo essenziale sul medio e lungo termine senza il quale si sarebbe matematicamente morti ma anche uno sforzo dal quale non si può pretendere il ragionamento flat “pago TOT devo vendere almeno TOT”.
La storia del potere d’acquisto dei social è appena iniziata. Seguitene l’evolversi sul BLOG di COMON.
Autore: [googleplusauthor]