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Conoscere la link building è fondamentale per sapere come rendere più efficace la tua strategia SEO e, di conseguenza, il posizionamento organico del tuo sito su Google e gli altri motori di ricerca. Tutti sanno che i link sono un elemento fondamentale per il posizionamento su Google, ma pochi conoscono i metodi per ottenere collegamenti in modo regolare, senza forzare i meccanismi alla base degli algoritmi del motore di ricerca. Sì perché un’acquisizione “indisciplinata” di link in ingresso potrebbe addirittura portare alla penalizzazione di un sito web con conseguenze nefaste per la visibilità ed il business.
In questa guida scoprirai cos’è il link building e come utilizzare al meglio questa particolare tecnica di Digital PR a vantaggio del tuo sito e del tuo business.
Link building: una definizione
Dal punto di vista letterale, la link building è una pratica che consiste nella costruzione di una serie di collegamenti tra un sito e gli altri. I link sono alla base stessa di internet, che non a caso spesso si definisce “rete”, con riferimento proprio all’intreccio creato dai link: i motori di ricerca scansionano costantemente l’immensa e sempre crescente rete di domini e i link possono essere visti come vere e proprie connessioni fra un sito e l’altro.
L’algoritmo di Google utilizza i link per funzionare correttamente e fornire agli utenti le risposte che cercano quando effettuano una query sul motore di ricerca. È Google stesso a spiegare, attraverso la voce dei propri dipendenti, che “i link sono solitamente voti redazionali dati per scelta, e maggiore è l’utilità dei tuoi contenuti, maggiori saranno le probabilità che un altro utente li ritenga validi per i propri lettori e inserisca un link a essi”.
Ancora: maggiore è la quantità di link che può vantare un sito web, maggiori chance ci saranno che Google lo premi con un ranking migliore dei competitor. Anche se la sola quantità, come vedremo, non basta. È indispensabile che i link provengano da siti autorevoli, ad elevato traffico e che Google reputi il link fra i due siti il più naturale possibile. E questo proprio allo scopo di evitare un’acquisizione selvaggia e senza criterio che finirebbe per non generare valore per l’utente. Perché questo è il primo obiettivo dell’algoritmo Google: “help people find stuff“.
Ed è qui che si inserisce un concetto fondamentale per la link building: la qualità dei link. I motori di ricerca come Google dispongono di sofisticati sistemi di analisi per capire se e i quali modi le pagine web sono collegate fra di loro, valutando sia la quantità che la qualità dei link.
La qualità dei backlinks
La storia della link building ha avuto una significativa evoluzione del tempo, soprattutto in riferimento alla qualità dei link. In questo articolo abbiamo scelto di sorvolare la storia che precede il 2012. Prima dell’aggiornamento dell’algoritmo denominato Penguin, per incrementare la popolarità e il posizionamento di un sito era frequente puntare sulla crescita del numero di link in ingresso, i backlinks. Non si prestava particolare attenzione al contenuto delle pagine linkate e nemmeno di quelle linkate, né si effettuavano analisi del sito linkante: l’unico parametro era il numero di link di cui godeva un dominio o una pagina. Naturalmente, un sito poteva avere migliaia di backlinks provenienti da uno stesso dominio (es. link nel footer, sitewide).
Nel 2012 l’update di Penguin impose una vera e propria rivoluzione, volta a combattere le attività di spam e contrastare l’acquisto sleale di link o gli scambi tra siti che avevano il solo obiettivo di forzare il ranking delle proprie pagine puntando tutto sulla quantità di backlinks e senza tenere conto di quanti e quali fossero i domini da cui il link partiva. Con l’introduzione di Penguin l’attenzione si è spostata dal numero di backlinks al numero di domini linkanti di un sito web, pertanto ha iniziato a valere la regola:
1 backlink = 1 dominio = 1 voto
Negli anni Google ha costantemente aggiornato il proprio algoritmo perfezionando sempre di più i meccanismi che consentono al motore di ricerca di concentrarsi sulla qualità dei link, che viene valutata sulla base di diversi fattori. RankBrain, ossia la sezione dell’algoritmo Hummingbird dedicato ai link in entrata, rappresenta tuttora un importante fattore di ranking e uno dei metodi migliori per determinare la qualità di una webpage.
Perché fare link building
Fare link building ti offre diversi benefici, dal punto di vista SEO, ovvero il posizionamento del tuo sito sui motori di ricerca, ma non solo. Ecco perché investire nella link building è importante:
- La prima ed assoluta ragione per cui occorre fare link building è perché influenza il posizionamento di un sito su Google, ovvero sulla quantità di traffico che può intercettare “organicamente”, senza ricorrere a advertising ed altri investimenti. Il traffico organico di utenti fa gola a tutti i siti web perché, oltre ad essere solitamente più economico del traffico a pagamento, è anche caratterizzato da performance qualitative migliori: maggiore CTR (vedi grafico), migliore conversion rates ed engagement.
- I backlink , abbiamo visto, sono un fattore importante per il ranking dei siti sui motori di ricerca. Fare link building permette ad un sito web di migliorare Domain e Page Authority (autorevolezza del dominio e della pagina),il Page Rank (un importante parametro introdotto da Google) e la Link Popularity (il patrimonio di link in entrata);
- I link possono apportare traffico referral: un link di qualità da un sito molto visitato può portare ad un aumento del traffico sul tuo sito;
- Una buona strategia di link building può aiutarti a costruire la visibilità per il tuo brand e ad accreditarti come fonte autorevole all’interno della tua nicchia di riferimento;
- L’attività di link building ti permette di creare relazioni con siti e media, ampliando il tuo networking per possibili attività future e stabilendo legami con addetti ai lavori del tuo settore.
Come fare link building
Passiamo ora alla pratica, perché la link building è un’attività molto tecnica della SEO, la più importante attività di ottimizzazione per quanto riguarda la SEO off-page.
Fare link building quindi vuol dire mettere in campo un’attività strategica che ha l’obiettivo di accrescere il numero dei link in ingresso verso un sito web, in modo che il dominio guadagni maggiore autorevolezza agli occhi del motore di ricerca, che a sua volta lo premierà dandogli un migliore ranking organico sulle SERPs (Search Engine Results Page). Tutto ciò consentirà di intercettare più clic di utenti organici rispetto a siti che sono più in basso nei risultati Google, come mostrato nel grafico sopra riportato.
Google valuterà, oltre alla quantità, anche la provenienza, la qualità, la natura, la pertinenza e la rilevanza dei link e del sito che li ospita, tutti fattori che hanno un peso in tema di ranking.
L’analisi dei backlink
Per realizzare una strategia efficace di link building è fondamentale analizzare l’affidabilità dei siti da cui provengono il link. Questi siti devono avere una storia, essere quindi privi di penalizzazioni e dotati di buona affidabilità, che li distingue dai siti nati solo per ospitare guest post e spingere il posizionamento di altri siti oppure dai network costruiti solo per lo scambio di link (che Google valuta negativamente).
Il sito linkato quindi potrebbe ottenere un miglioramento sui motori di ricerca, o al contrario una penalizzazione o nessun beneficio, in base alla qualità del sito dal quale partono i link.
Esistono diversi SEO tools per valutare la qualità di un sito e dei suoi link, come SemRush o SeoZoom, che offrono importanti strumenti di analisi per chi si occupa di SEO.
Strategie per la link buiding SEO
Esistono davvero tante modalità con cui fare link building. Una strategia sempre valida consiste nel realizzare articoli ottimizzati per una o più keyword, che rappresentano un possibile approfondimento rispetto al tema di cui si parla nel contenuto o nel sito che ospiterà il link. In pratica, ideare e realizzare contenuti immaginando di essere redattori del sito linkante.
Nell’ottica di una strategia complessiva di link building è poi utile differenziare la frequenza di link follow e no-follow, che permettono di ottenere un profilo di backlink naturale e aiutano a sviluppare un traffico referral verso il sito.
Anche le citazioni sono molto utili, ossia quei riferimenti che possono anche non contenere link, soprattutto se provengono da siti che Google ritiene particolarmente autorevoli.
Ulteriore strategia per la link building è anche utilizzare i forum tematici e verticali che si occupano di argomenti correlati a quelli trattati sul sito per cui stiamo facendo SEO oppure dei prodotti venduti sul nostro e-commerce.
Ottenere backlinks in modo naturale
La strategia più sicura per ottenere backlink, e farlo in modo utile e corretto, è la cosiddetta link earning, ossia l’ottenimento spontaneo di link e citazioni in modo naturale grazie alla produzione di contenuti di qualità che vengono ripresi da altri siti come fonte di informazione o approfondimento utile. Ecco un esempio concreto: il grafico che ti mostriamo in alto, relativo ai Click-through-rate dei risultati Google dall’1 al 10, è frutto di uno studio fatto da Sistrix.
Per Google, è essenziale che i link siano naturali, ossia inseriti dalla redazione o dal proprietario di un sito web, senza interventi manipolatori da parte del sito linkato, con il solo scopo di agevolare l’utente offrendogli la migliore user experience possibile. Spontaneità e naturalezza gli consentiranno di apprezzare il nostro contenuto, di tornare a trovarci o consigliarci ad amici e colleghi, ecc..
Per questa ragione, qualunque strategia di link building, o link earning, non può prescindere da contenuti di alto valore qualitativo per l’utente, frutto di strategie di content marketing ben ingegnate, coordinate con il Cliente ed in linea con gli obiettivi di business e visibilità. Anche per questa ragione i nostri Clienti si rivolgono a noi (scrivici se vuoi saperne di più!).
Quali sono i rischi della link building?
Gli spider dei motori di ricerca scansionano in lungo e in largo tutto il web, sia per migliorare sempre più l’indicizzazione e la composizione delle SERP, sia per individuare domini che hanno cercato di modificare fraudolentemente il proprio ranking con pratiche non compliant con le regole previste. Quando vengono trovati siti che hanno un enorme volume di link in ingresso da un dominio o partecipano a scambi di link avviano dei sistemi di verifica che possono sfociare nella sanzione, ovvero la penalizzazione del ranking della pagina sospetta e, nei casi più gravi, dell’intero sito.
Per questo motivo la link building è una delle sfide più complesse del lavoro SEO, non può essere certamente improvvisata perché richiede competenza tecnica, esperienza e creatività. E budget, perché è un’attività onerosa in termini di tempo e risorse.
Tipologie di link
Esistono tre tipologie di link che sono rilevanti per la SEO:
- Gli internal links, ossia link all’interno del tuo sito che rimandano ad altri contenuti e pagine del tuo dominio;
- Gli outbound links, ossia i link in uscita dal tuo sito e diretti ad altri siti web;
- I backlinks, i link in entrata verso il tuo sito, provenienti da altri siti web.
Inoltre, i link possono essere suddivisi in:
- Link do-follow: link con attributo HTML usato per consentire ai bot dei motori di ricerca di seguire il link verso la sua destination URL, per l’appunto do-follow. Questi link hanno pertanto un incidenza diretta sul ranking organico perché passano, da un sito all’altro, il Page Rank ed link juice.
- Link no-follow: sono link il cui attributo HTML impedisce appositamente ai bot del motore di ricerca di seguire il link verso la sua destination URL, pertanto non incidono sul PageRank e non concorrono direttamente al posizionamento nelle SERP. Un esempio è offerto dai link in ingresso dai social network, di default impostati come no-follow.
Come sono fatti i link di qualità
La qualità di un link in ingresso si valuta prendendo in considerazione diversi parametri, come:
- Popolarità, rilevanza e autorevolezza del dominio che ospita il link
- La pertinenza geografica e di contenuti, perciò un link da un sito in-topic o verticale sull’argomento da linkare ha un valore aggiunto notevole rispetto a quello di un sito generalista o addirittura off-topic
- L’età del link e del dominio linkante
- La presenza di social signals, ovvero link social
Accanto a questi parametri generali, se ne possono considerare altri più specifici, legati al contenuto che viene linkato. Molti esperti di link building ritengono che un fattore importante sia la posizione del link all’interno della pagina: un collegamento posto in alto e in rilievo darebbe maggiori risultati rispetto ad un link posto in fondo o nel footer.
C’è invece maggior accordo sull’anchor text, un elemento decisivo nella link building, infatti si tende ad evitare l’uso di anchor text contenenti un’esatta corrispondenza alla keyword per la quale ci si vuole posizionare.
Strategie per la link building: conclusioni
Questa guida ha mostrato quanto importante, ed al tempo stesso delicata, sia la link building per le performance organiche di un sito. Se una buona strategia di link building migliora il posizionamento organico su Google e accrescere le visite al tuo sito web, un’attività sbagliata di link acquisition può arrivare a penalizzare l’intero sito, costringendoti nei casi più estremi a dover cambiare dominio perché la penalizzazione non è recuperabile in tempi brevi.
È quindi fondamentale affidarsi ad esperti link builder e SEO Specialist per confezionare la strategia migliore ed unica per il tuo sito web: da noi puoi trovare tutto questo. Se vuoi saperne di più, richiedi ora una consulenza.
Photo credits: unsplash.com/Zdeněk Macháček