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Quello del digital marketing è un mondo relativamente nuovo, che ha cambiato radicalmente le modalità di relazione (e di vendita) tra aziende e clienti. A partire dalla fine degli anni Ottanta, abbiamo assistito a piccole e grandi rivoluzioni: dal primo banner pubblicitario online nel 1993, fino alla nascita di Google nel 1998, per arrivare all’esplosione dei social media degli anni Duemila, lo sviluppo del commercio online e l’Intelligenza Artificiale.
Il settore continua a crescere e ad evolversi, con l’introduzione di nuove tecnologie e la nascita di professioni innovative. Ti basti pensare ai numeri di questa industria: il mercato globale della pubblicità e del marketing digitale valeva circa 350 miliardi di dollari nel 2020 e raggiungerà un valore di 786,2 miliardi di dollari entro il 2026.
Ecco perché gli anni migliori del digital sono quelli che ancora devono venire e le novità che ci aspetteranno sono, almeno in parte, già tra noi. Vediamo insieme le più importanti.
Phygital: l’integrazione tra online e offline
Il Phygital marketing nasce dall’unione di due concetti: physical, ovvero “fisico” e digital, ovvero “digitale”. Ciò vuol dire, in altre parole, che il Phygital marketing rappresenta una sorta di “ponte” tra esperienze fisiche e digitali.
Questa contaminazione, oggi, è sempre più marcata, tanto da non riuscire più a distinguere ciò che è prettamente “fisico” da ciò che è “digitale”.
Se è vero che il settore e-commerce è in crescita costante e ha subito un’accelerata ancora maggiore con la pandemia, è altrettanto vero che le persone (tanto nel B2C come nel B2B) sono ancora alla ricerca di esperienze sensoriali, impossibili da ottenere (solo) con un app o attraverso un sito web.
Gli esempi di Phygital marketing che possiamo vedere già oggi
Il Phygital marketing è già una realtà presente e sarà dominante a partire dai prossimi anni. Ecco qualche esempio di Phygital marketing in diversi settori:
- Nel mondo della ristorazione, sono sempre più frequenti le integrazioni online-offline. Un esempio sono i “totem” per ordinare cibo e ritirarlo direttamente sul bancone. I clienti possono ordinare i loro piatti preferiti senza interagire con il personale, pagando direttamente attraverso i totem. Catene di fast food come McDonald’s applicano già questo sistema da anni: nei loro ristoranti, è possibile ordinare tramite app e ritirare direttamente al bancone, oppure utilizzare i totem per le ordinazioni;
- Nel mondo dell’arredamento e del design, strumenti di realtà aumentata come il VR permettono alle persone di “visualizzare” i loro ambienti domestici con i mobili scelti e avere già un’idea del risultato finale. Ne è un esempio IKEA Place, l’app di IKEA che permette di scansionare la tua stanza e posizionare al suo interno i mobili, per vedere il risultato finale;
- Nel mondo della consulenza e dei servizi, gli uffici possono diventare degli “hub” in cui gestire una serie di interazioni tra aziende e clienti. Ne sono esempi le banche: oggi è sempre più difficile trovare banche con molte filiali sul territorio. Brand come CheBanca e ING Direct, ad esempio, hanno pochissime sedi fisiche e permettono di gestire il proprio conto completamente online e senza limitazioni;
- Nel mondo del commercio online, è frequente creare dei pop-up store, ovvero dei negozi fisici temporanei in cui le persone possono provare i prodotti e continuare ad acquistarli anche online. Ne sono esempi i pop-up store di Facile.it, ma anche i temporary store di Clio MakeUp, utili soprattutto per far testare i prodotti cosmetici direttamente ai potenziali consumatori. Inoltre, molto spesso gli e-commerce offrono esperienze sensoriali di persona, ad esempio distribuendo dei campioni di prodotto in particolari occasioni;
- Nel mondo dell’automotive, in cui è sempre più semplice testare un veicolo prima di acquistarlo. Ad esempio, la maggior parte delle case automobilistiche permette di prenotare un test drive online, prenotando un appuntamento in una sede fisica. Ci sono poi dei servizi come Lynk & co, in cui puoi ricevere un’auto da testare direttamente a casa tua prenotandola online. Se l’auto è adatta a te, potrai prenderla a noleggio mensile o acquistarla, con formule molto flessibili in base ad ogni esigenza di mobilità.
Intelligenza Artificiale
Un’altra grande rivoluzione in atto nel mondo del digital marketing è l’Intelligenza Artificiale. In realtà, l’IA e il Machine Learning sono tra noi da molto più tempo di quanto si pensi. Tuttavia, una diffusione così capillare di questi strumenti e la loro evoluzione li hanno resi veri protagonisti di questo decennio.
In particolare, l’Intelligenza Artificiale generativa sta riscrivendo completamente le regole del gioco. Con programmi come ChatGPT si può scrivere in pochissimi secondi qualunque tipologia di testo. Ad esempio, sono sempre di più gli scrittori che pubblicano i loro libri citando ChatGPT come co-autore o tra le fonti.
ChatGPT viene anche utilizzato per scrivere testi di siti web, post per i social media, comunicazioni aziendali, articoli di blog (Ndr: non questo!). 😀
Oppure, strumenti come MidJourney possono realizzare, tramite un comando specifico (in gergo, un prompt), qualunque tipologia di immagine. Un esempio famosissimo è questa foto che ritrae Papa Francesco con un bomber Moncler bianco, che ha fatto il giro di tutto il mondo.
Rischi e opportunità
L’Intelligenza Artificiale è sicuramente una grande opportunità per velocizzare alcuni lavori ripetitivi e semplificare l’operatività. Come abbiamo detto già su questo blog, come content marketer professionisti non crediamo affatto che questi strumenti possano essere sostitutivi della creatività umana.
Avendoli testati più volte in questo mese, la nostra opinione è che possano essere sicuramente un aiuto per avere degli spunti e per gestire attività a basso valore aggiunto. Ciò che strumenti come ChatGPT non potranno mai fare, però, è scrivere contenuti di qualità ascoltando bisogni e desideri di un pubblico. L’empatia, la creatività, le sfumature verbali e l’identità di un marchio sono una prerogativa umana, che nessuna macchina potrà mai sostituire.
Oggi, le aziende sono già coinvolte in questo cambiamento, soprattutto quelle tech. Ad esempio, un impatto dell’IA è già visibile sui motori di ricerca. Google ha annunciato che con la SGE (Search Generative Experience) le persone potranno rapidamente ottenere informazioni già filtrate e suggerimenti per approfondire quel topic.
Se, da una parte, questi strumenti possono offrire sicuramente tante opportunità, dall’altra celano diversi rischi. A tal proposito, a partire dal 2023, il Parlamento Europeo si è già riunito più volte per parlarne e per cercare di varare un’AI Act, che definisca i confini e i limiti dell’utilizzo di queste piattaforme.
I rischi di un abuso dell’IA possono essere diversi. C’è, ad esempio, un reale pericolo per la privacy delle persone e il diritto alla vita privata, considerando che l’IA può essere usata per il riconoscimento facciale o per la profilazione online. Ci sono anche problemi etici, legati alla potenziale perdita di lavoro teorizzata da alcuni critici con il diffondersi di questi strumenti. In più, c’è un problema di responsabilità legale: di chi sarebbe la responsabilità in caso di contenuti falsi e fuorvianti pubblicati in rete e generati con un’IA?
Il dibattito è ancora aperto (e accesissimo) ed è spesso davvero difficile avere un’opinione netta. Ciò che è certo è che, da qui ai prossimi anni, l’IA rivoluzionerà il nostro approccio e il modo di vivere e pensare al marketing, ma anche alla nostra stessa quotidianità.
Marketing conversazionale
Le conversazioni sono, da sempre, il fulcro di qualunque attività di marketing e vendita. Un buon rapporto tra azienda e clienti è la chiave per creare prodotti o servizi che possano soddisfare dei bisogni, prendersi cura dei consumatori e fidelizzarli nel tempo.
Oggi queste conversazioni possono, almeno in parte, essere automatizzate e semplificate grazie al marketing conversazionale. Il marketing conversazionale si basa sull’interazione in tempo reale tra azienda e cliente e punta a valorizzare questo legame, costruendo una relazione di valore.
La semplicità di utilizzo di queste piattaforme e l’immediatezza nelle risposte rendono il conversational marketing una grande opportunità per i customer care aziendali. Pensa solo che piattaforme di instant messaging come WhatsApp contano più di due milioni di utenti attivi.
Gli esempi di marketing conversazionale
Il marketing conversazionale porta con sé diversi benefici: più fiducia da parte dei clienti, una reperibilità praticamente H24 e un aumento dei tassi di conversione. Renderlo parte della quotidianità aziendale è possibile grazie ad alcuni strumenti, come ad esempio i chatbot.
I chatbot possono essere utilizzati su siti web di qualunque settore: ti basterà installare un programma di messaggistica istantanea e impostare dei comandi prestabiliti per far conversare l’IA con il cliente. Con la comprensione del linguaggio naturale, i chatbot possono dare risposte automatiche alle domande semplici e ripetitive dei clienti, senza che questi debbano interfacciarsi con il customer care.
Non solo: oggi la nuova frontiera del marketing conversazionale si muove sulla costruzione di relazioni solide con i consumatori.
Per questo le conversazioni con i brand oggi sono interattive: ne è un esempio Sephora Virtual Artist. Questo servizio di realtà aumentata permette ai potenziali clienti di provare il make-up caricando i propri selfie e applicando rossetti, ombretti e ciglia finte in vendita nello store Sephora. Il tutto interagendo semplicemente con una chat Messenger.
Un altro esempio di marketing conversazionale è AnyWare di Domino’s. Con questa funzione, il brand permette di ordinare pizza a domicilio attraverso diversi canali come Google Home, Alexa, Slack, Facebook Messenger, Twitter o persino una Smart TV. Ecco perché le conversazioni sono e saranno sempre più presenti nella quotidianità delle persone, alimentando la relazione con i marchi.
La prossima rivoluzione del Marketing Digitale
Il digital marketing ha già vissuto piccole e grandi rivoluzioni. Phygital, IA e marketing conversazionale domineranno i prossimi anni, modificando le relazioni tra aziende e clienti, ma anche il nostro stesso modo di approcciare all’acquisto (e alla vendita).
Abbiamo detto che:
- Il Phygital marketing è già una realtà esistente e, nei prossimi anni, sarà sempre più difficile scindere online e offline
- L’IA offre strumenti performanti e utili per semplificare una parte del lavoro di un marketer, ma non possono sostituire in alcun modo l’ingegno umano. In più, l’IA porta con sé alcuni rischi, da valutare con attenzione per fare un uso consapevole di queste tecnologie
- Il marketing conversazionale ti aiuta a creare relazioni solide con i consumatori e a rimanere in contatto con i tuoi clienti nel tempo.
Questi cambiamenti sono già in atto e le aziende che vogliono adottarli, oggi, possono avere un vantaggio competitivo nel presente, ma soprattutto nel futuro. Se vuoi saperne di più su come integrare Phygital, IA e marketing conversazionale nella tua azienda, inizia da qui.
Credits Immagine di Copertina: Yaruta / DepositPhotos