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Guardiamo all’anno a venire. Anche nel 2020, complice il tanto tempo trascorso a casa, i contenuti continuano ad essere l’ingrediente principale delle strategie di content marketing di successo. Ma qui subito dobbiamo fare una prima distinzione. Qual è la differenza tra content strategy e content marketing? Sicuramente i due termini hanno in comune il fatto di venire abusati e strausati dalle web agency e dalle agenzie di comunicazione. Ma facciamo chiarezza. Il content marketing è la singola parte di una strategia più complessa, che può prevedere tanto altro oltre ai contenuti.
Per funzionare, il content marketing ha bisogno di una content strategy. Ma la content strategy può funzionare anche senza content marketing. Ok, fa girare un po’ la testa, ma è semplice da capire: non tutte le strategie che prevedono l’uso dei contenuti hanno come obiettivo finale la vendita.
La differenza tra content marketing e content strategy
E qui veniamo a un altro concetto importante. Oggi siamo in vena di spiegoni, abbi pazienza, più avanti entriamo nel vivo del discorso, ma per ora seguici ancora un attimo nella definizione di content strategy.
La content strategy è un progetto di business che prevede la diffusione di contenuti on line e off line per raggiungere determinati obiettivi di business. Senti che parole pompose. “Obiettivi di business”. Traduzione semplice ed efficace: tramite il tuo blog puoi ottenere dei risultati, a seconda delle tue priorità come azienda: coinvolgere gli utenti, informare sui nuovi prodotti, riconquistare vecchi clienti, posizionarti rispetto alla concorrenza. Oppure, rullo di tamburi, fare content marketing. E qui il cerchio si chiude. Usare i contenuti come strumento di marketing e di vendita. Puntare su conversione e revenue, piuttosto che su traffico, visite e sessioni.
Quello che possiamo assicurarti noi di Comon è il fatto che dal punto di vista economico è assolutamente certo che i brand con un blog hanno un ritorno dell’investimento (ROI) positivo rispetto ai brand senza contenuti rilevanti. Ovviamente i contenuti vanno ragionati e pensati a doppio filo: strettamente legati al target e perfettamente aderenti al purpose del brand.
Per favore, non buttate lì articoli sul blog senza capo né coda, che ci piange il cuore. Qui sotto ti spieghiamo come fare.
I 4 punti essenziali per un content strategy vincente
Più efficaci delle sette stelle di Hokuto (sì, siamo cresciuti a cavallo sul finire dei fantastici anni Ottanta).
I 4 punti essenziali di una content strategy sono gli elementi che caratterizzano gli aspetti pratici della strategia. Attenzione, ciò significa che questa fase è solitamente preceduta da un’altra più teorica. Se la potenza è nulla senza controllo, la pratica di una strategia è nulla senza analisi. [Giuriamo che è l’ultima citazione]. Adesso passiamo alle cose serie. Comon adotta questo approccio:
- Raccoglie la richiesta del brand, la sua sfida
- Analizza il settore di riferimento e i competitor, realizzando un audit
- Individua il target e studia il customer journey compiuto dall’utente
- Determina gli obiettivi (molto importante!) con il Cliente e seleziona le metriche (KPI) da monitorare
- Redige la strategia e si occupa della execution
- Monitora l’andamento delle performance sulla base dei KPI fissati
Che poi, noi lavoriamo così, ma ci auguriamo che sia quello che fanno tutti. Perché senza una riflessione attenta su questi 4 step non si va molto lontano. È come legare insieme i lacci delle due scarpe e poi iniziare a camminare. Si andrà incontro a una rovinosa caduta. Impariamo a fare un nodo per volta, per iniziare a correre verso il traguardo. O anche solo camminare, un passo dopo l’altro. Perché prima di giungere all’arrivo bisogna superare le 4 tappe della content strategy, solo dopo si potrà raggiungere l’ultima tappa: quella in cui finalmente si raccolgono i risultati. E si esulta.
Ecco quali sono:
1. Creare un piano di contenuti (aggiornato)
Iniziamo a svelarti qualche segreto. Questa è la formula magica Comon e, per ora, tramandata di successo in successo, non ha ancora fallito. Sulla base di quanto appreso dall’analisi si produce quello che per il blog e i social media marketing si chiama piano editoriale. Corrisponde a un documento in cui viene previsto:
- Tipo di contenuti
- Caratteristiche specifiche dei contenuti
- Frequenza
- Calendarizzazione
In questa fase si entra nel vivo della produzione: è meglio fare due blog post da 1200 parole al mese, oppure un video di un minuto per i social? Il tipo di contenuto: video, post Facebook, articolo blog, va dettagliato nelle sue caratteristiche: lunghezza, tono di voce e altro. Quante volte dev’essere prodotto al mese? In quali momenti è più opportuno pubblicarlo? Però, c’è qualcosa che non tutte le agency fanno: cercare di capire quali sono le tendenze del momento. La nostra parola chiave è: aggiornamento. Seguiamo i trend social del 2021 per cercare di costruire contenuti accattivanti che cavalchino la cresta dell’onda dal momento della pubblicazione per molti mesi a venire.
2. Ottimizzazione SEO dei contenuti (con creatività)
Il tuo piano editoriale è pronto. Hai fatto un ottimo lavoro. Hai avuto molte intuizioni geniali e sei certo che i tuoi articoli per il blog aziendale saranno un successo. Oltre a farti i nostri più sinceri complimenti ci sentiamo in dovere di avvertirti che può non essere sufficiente, anzi, non lo è affatto. Le buone idee possono nascere in tutte le menti, ma incontrano il successo quando vengono rese visibili.
La visibilità è l’obiettivo king di tutti i brand, e una delle chiavi per raggiungerla è la SEO. Avrai già sentito e risentito dire che per portare il tuo sito in cima ai risultati di Google devi prestare attenzione all’ottimizzazione per i motori di ricerca. Noi te lo ripetiamo: senza SEO non c’è speranza. Ma per non rischiare un effetto boomerang è utile saper fare un’ottimizzazione SEO con creatività; sfruttare le potenzialità del web semantico per usare le keyword giuste nella giusta quantità senza rinunciare a un tono di voce autentico, originale e gradevole. Esseri umani che scrivono per esseri umani e sanno parlare anche con i motori di ricerca, questi sono gli editor di Comon. Ti assicuriamo che nessuna intelligenza artificiale è stata maltrattata per scrivere questo articolo :)
3. Implementa i contenuti (innova)
Oltre al keyword stuffing, ormai considerato un errore imperdonabile, ci sono molti altri errori che si possono commettere e che hanno conseguenze a lungo termine sull’autorevolezza di un’azienda e sulla sua presenza on line. Ad esempio, non rinnovare il proprio piano editoriale e restare sempre identici a sé stessi, senza tentare nuove sperimentazioni. Può essere davvero controproducente. I tuoi lettori e utenti hanno bisogni sempre nuovi! Ricordati di guidarli nella navigazione e nelle azioni, attraverso CTA (call to action) sempre chiare e precise, ma soprattutto offri valore e conoscenza. Verrai ripagato con la qualità della fidelizzazione di un utente che sa di potersi fidare, con cui avrai creato un legame, oltre al desiderio di una vendita o di una conversione. Rispondi alle domande del tuo pubblico, cambiando anche tipologia di contenuto se necessario. Forse l’articolo del blog non è sufficiente, hai mai pensato di passare alle stories su Instagram? Tieniti pronto perché anche Google ha lanciato le sue stories e presto anche questo canale diventerà un validissimo ponte per costruire relazioni fruttuose con il tuo pubblico.
4. Monitora (e affina la strategia)
Come un circolo virtuoso il punto 4, l’ultimo step della content strategy per migliorare il tuo blog, diventa il punto di partenza per iniziare di nuovo. Quando i tuoi contenuti sono on line, ottimizzati e implementati con tutti i tricks giusti per farli funzionare al meglio, devi verificare quali sono le reali performance che ottengono. I dati sono una miniera d’oro, perché ti permettono di scoprire concretamente a chi arrivano gli articoli del tuo blog, quali funzionano e quali no, quanto vengono condivisi e letti. Puoi sapere tutto. E con un’analisi dei dati seria e attenta puoi tornare al punto di partenza e riiniziare con ancora più strumenti per affinare la strategia e renderla sempre più funzionale e flessibile, capace di adattarsi alle tue esigenze, alle necessità di chi ti segue e alle tendenze del momento. La content strategy del blog è qualcosa di vivo, una materia che va trattata con cura, come una pianta che ha bisogno di accorgimenti e nutrimento costante.
Pensare di curare una content strategy da soli è possibile, ma non è consigliabile. Per arrivare a realizzare questi quattro punti in modo efficace ci vuole esperienza.
Comon concentra il suo valore proprio in questo concetto: l’esperienza a contatto con il cliente e con il mondo di chi internet lo fa, lo vive, lo esplora ogni giorno. Abbiamo ancora molto da raccontarti, non ci basta il limite di un articolo sul blog. Contattaci per sapere cosa abbiamo in mente per dare alla tua azienda una presenza online forte, accattivante e vincente. Parola di Hokuto. O ancora meglio, di Comon :)