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Quanto deve essere lungo un video per la pubblicità su YouTube affinché catturi l’attenzione dell’utente e sia efficace? Si tratta di una domanda che si pongono tutti coloro che si apprestano a realizzare una campagna pubblicitaria su YouTube, la piattaforma colosso di video sharing che consente agli utenti di caricare e condividere videoclip, professionali o amatoriali, e valutare con commenti e recensioni i video degli altri utenti.
Dopo l’acquisizione da parte di Google nel 2006, YouTube ha subito diverse innovazioni e trasformazioni, ma ha sempre mantenuto la sua idea di base, quella di condivisione paritaria tra gli utenti del web, idea che ha portato la piattaforma a diventare uno dei siti più visitati al mondo.
Dal 2011, YouTube ha trovato nel video advertising il principale modello di monetizzazione, permettendo a brand e inserzionisti di promuovere i propri prodotti e servizi sulla piattaforma, secondo diverse modalità. La pubblicità su YouTube ha riscosso immediatamente un notevole successo, anche grazie al targeting profilato degli utenti, che si basa sia sulle informazioni raccolte da Google che sulle ricerche svolte dall’utente sulla piattaforma stessa.
Vediamo quindi come funziona la pubblicità su YouTube e come ottimizzare la lunghezza dei video per ottenere i migliori risultati dalle campagne.
Fare pubblicità su YouTube: i vantaggi
Fare pubblicità su YouTube offre diversi vantaggi a brand e professionisti:
- Un target altamente profilato, grazie alle numerose informazioni sulle quali può contare la piattaforma di video sharing. Tali informazioni possono essere utilizzate per veicolare la pubblicità solo verso quegli utenti che potrebbero effettivamente essere interessati ai tuoi prodotti o servizi. In particolare, tra le informazioni in possesso della piattaforma ricordiamo:
- La “storia” dell’utente su Google, ossia le sue ricerche, gusti, interessi e informazioni demografiche
- Le ricerche effettuate su YouTube, utili a delineare desideri e necessità del’utente
- La categoria, l’argomento e la tipologia di video che l’utente ha visualizzato su YouTube.
- Il formato semi-nativo della pubblicità, che è composta da video, così come i contenuti che hanno decretato il successo della piattaforma. Se da una parte i video pubblicitari interrompono la fruizione naturale dei contenuti da parte degli utenti, dall’altra lo fanno con lo stesso formato che gli utenti si aspettano e sono più predisposti a vedere.
- I costi: puoi infatti dedicare un budget piuttosto contenuto alla pubblicità su YouTube, con la garanzia di pagare solo gli annunci che vengono effettivamente visualizzati, per almeno 30 secondi.
I formati pubblicitari su YouTube
Esistono essenzialmente due formati pubblicitari su YouTube, ovviamente entrambi video.
Il primo è un annuncio ignorabile dall’utente, che può comparire all’inizio della visualizzazione di un contenuto su YouTube (pre-roll) oppure in mezzo, in caso di video particolarmente lunghi (mid-roll). Con questa tipologia di contenuto si paga la visualizzazione solo quando l’utente non salta il video pubblicitario e lo guarda per almeno 30 secondi.
Il secondo formato è l’annuncio non ignorabile, ossia un video che interrompe la fruizione di un contenuto su YouTube e che può durare 5, 15 o 30 secondi senza poter in nessun modo essere interrotto dall’utente. Grazie a questa tipologia di annuncio, il video sarà visualizzato da tutti gli utenti in target, ma si spenderanno soldi anche per utenti potenzialmente non interessati al prodotto o servizio.
Lunghezza dei video su YouTube
Arriviamo ora al nodo centrale: quanto devono essere lunghi i video pubblicitari su YouTube?
Una risposta a questa domanda arriva dallo studio “Go short or go Long”, realizzato da Unskippable Labs.
Per studiare l’esatta lunghezza della pubblicità video su YouTube sono state testate tre versioni di diversa lunghezza attraverso il TrueView (ossia la modalità di annunci ignorabili dall’utente). Delle tre s’è valutata la reazione degli utenti in base a due criteri:
- che cosa hanno scelto di guardare gli intervistati;
- per quanto tempo hanno guardato le versioni più lunghe e in quale modo questo ha inciso sul brand.
Da questa analisi, è emerso che le versioni più lunghe sono state guardate entrambe con maggiore frequenza rispetto all’annuncio di 15 secondi. L’annuncio di 30 secondi è stato quello meno ignorato mentre l’annuncio di 15 secondi quello più ignorato. Non solo: nonostante le tre versioni abbiano avuto tutte un rendimento decisamente superiore al benchmark di Mondelez International, l’annuncio di 30 secondi ha generato la percentuale di view-through (VTR) più elevata. Infatti, il suo VTR ha superato del 30% quello dello spot di 15 secondi.
Questo significa una cosa: la lunghezza della pubblicità video non può essere decontestualizzata dall’obiettivo. Se si punta solo alla awareness un video breve può andare bene, ma se si punta alla fidelizzazione del cliente, può essere utile una maggiore complessità della trama e, quindi, una maggiore lunghezza della pubblicità video.
Versione da 15 secondi
Versione da 30 secondi
Versione lunga
Alcuni suggerimenti per ottimizzare le campagne pubblicitarie su YouTube
La lunghezza di un video pubblicitario su YouTube dipende quindi dall’obiettivo che si vuole raggiungere. In generale, per migliorare le performance delle pubblicità su YouTube puoi applicare questi suggerimenti, validi sia per la struttura della campagna che per il video stesso:
- inserisci una call to action nel video per invitare l’utente ad effettuare una specifica azione
- ottimizza il video, eliminando tempi molti e frame poco utili
- inserisci schede informative e di prodotto nei video
- ottimizza il canale di YouTube nel quale ospiti i video, per migliorare la percezione del brand
- sperimenta le diverse opzioni di targeting offerte dalla piattaforma in modo da individuare quelle più redditizie per te
- sfrutta le esclusioni di targeting, in modo che il tuo annuncio sia visibile ad utenti potenzialmente interessati
- crea degli A/B test del video annuncio, sperimentando diverse call to action e immagini.
Photo credits: Drew Beamer, on unsplash.com