Condividi sui tuoi social!
Tagliare un traguardo come 10 anni di vita è molto importante per un social network perché sul web le mode sono quasi più volatili che in passerella. Chiedetelo a quelli di MySpace! Però la verità è che, di fronte alle sue importanti candeline, Twitter è in crisi. Le cose non vanno affatto bene e i motivi per cui Twitter è finita in crisi sono diversi. Noi li analizziamo in modo schematico ma anche esaustivo in questo post con la speranza che possa essere un piccolo aiuto per chi sta cercando di salvare la situazione. Perché il pluralismo fa bene sempre, anche in rete, e Twitter in crisi è una cattiva notizia per la libertà di espressione e, quindi, anche per la libertà di tutti noi.
Twitter ha appena compiuto 10 anni di vita. Twitter è in crisi. Le due frasi vicine non sono il massimo ma sono anche la fredda cronaca da cui è saggio partire. Innanzitutto gli account attivi nel mondo dei cinguettii sono poco più di 300 milioni e poi spaventa che, mentre Twitter zoppica per la sua crisi, Facebook stia acquisendo tutti i social più amati dai giovani (tipo Instagram) per chiudere all’interno della sua piattaforma l’intera esperienza virtuale di un individuo. Una società quotata in borsa non deve e non può perdere tempo. Cosa ha messo Twitter in crisi?
- Il funzionamento base è complesso
Twitter va in crisi appena si tenta di spiegarlo ad un nuovo utente. Non è immediato come altri social network perché non è immediata l’idea di base. “Seguire” qualcuno ma si segue una fonte di informazioni è un concetto semplice se si tratta di agenzie stampa o giornali ma meno chiaro quando questo dovrebbe avvenire tra due privati;
- Il livello culturale medio è elevato
Non dovrebbe essere un punto a svantaggio questo ed invece contribuisce a mettere Twitter in crisi. All’utente medio interessa poco di economia, politica e televisione mentre è più attratto dal gossip ma, soprattutto, dall’opportunità di sbirciare nel buco della serratura del vicino. Forse è sconsolante ma è così e lo ha ben capito Facebook che su questo punto ci sta facendo una fortuna. Magari su Twitter avrete le dichiarazioni di Salvini sull’attualità ma la foto dell’ex ragazza con la sua nuova fiamma sta su Instagram;
- È molto difficile far aumentare i follower
Come per il punto precedente, anche questo dovrebbe essere un vantaggio per evitare i fake e i numeri gonfiati ma Twitter va in crisi perché siamo tutti vanitosi e ci piace avere successo. Anche se posticcio. E così l’utente medio si scoraggia se, dopo sei mesi, è ancora fermo a pochi follower ed ogni sua interazione cade nel vuoto;
- Gli hashtag sono stati croce e delizia
Che gli hashstag fossero il surplus di Twitter è stato ampiamente ammesso dagli esperti di comunicazione. Il loro funzionamento, però, non è stato mai chiaro tanto che alcuni non li usano ed altri li inventano in modo creativo non capendo che rinunciano così a mettersi in vetrina e, quindi, ad aumentare i follower.
Concludiamo questo viaggio nella crisi di Twitter in modo costruttivo e cioè proponendovi un manuale di uso del social in video:[iframe id=”https://www.youtube.com/embed/PQ6O2XndAL4″]