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Se stai pensando di iniziare a pubblicare video su Youtube (o se lo fai già), c’è un fattore che non dovresti assolutamente sottovalutare: la SEO per Youtube.
Oltre ad essere la piattaforma di video per eccellenza, Youtube è anche il secondo motore di ricerca più utilizzato al mondo dopo Google. Pensa che il 79% di chi utilizza Internet ha un account YouTube e che ogni utente trascorre in media 11 minuti e 24 secondi al giorno sulla piattaforma.
Ciò vuol dire una sola cosa: i tuoi video devono essere ottimizzati per farsi trovare.
Per poter ottimizzare i tuoi video, avrai bisogno di una combinazione di strategie, competenze sulla struttura del contenuto e ottimizzazione tecnica.
Vediamo insieme come funziona l’algoritmo di YouTube, quali sono i fattori di ranking principali e soprattutto quali sono le best practices da applicare subito per rendere i tuoi video più visibili e cliccati.
Cos’è la SEO per Youtube?
La SEO per YouTube è l’insieme delle strategie che ti aiutano ad ottenere un posizionamento più alto dei tuoi contenuti all’interno del motore di ricerca della piattaforma.
In parole semplici, vuol dire applicare delle tecniche per far trovare i tuoi video dalle persone giuste, nel momento giusto.
Per SEO intendiamo “Search Engine Optimization” ed è un acronimo che si utilizza, in genere, per il posizionamento delle pagine web (un sito, per esempio) sui motori di ricerca come Google. Quello che molti non sanno è che anche altre piattaforme, come appunto Youtube, hanno delle best practices SEO e delle “regole” per posizionare i contenuti.
YouTube, infatti, è un vero e proprio motore di ricerca video: le persone digitano parole chiave per trovare tutorial, interviste, recensioni, ispirazioni… proprio come fanno su Google.
E tu, come creator o azienda, hai un solo obiettivo: apparire tra i primi risultati.
Come funziona la SEO di Youtube
Se vuoi capire come funziona la SEO su YouTube dovrai, prima di tutto, comprendere come ragiona il suo algoritmo. Spoiler: non si limita a guardare le parole chiave nel titolo.
In realtà, l’algoritmo di YouTube si basa su un principio molto semplice: vuole tenere gli utenti il più a lungo possibile sulla piattaforma.
Per riuscirci, mostra contenuti che ritiene rilevanti, interessanti e coinvolgenti per ogni singolo utente.
YouTube, però, non è l’unico motore di ricerca per cui dovresti ottimizzare i tuoi video.
I video di YouTube, infatti, si posizionano anche nei motori di ricerca come Google. Questo vuol dire che, oltre ad apparire nei risultati di ricerca di YouTube stesso, un video ben posizionato può essere trovato anche dagli utenti che cercano quello stesso argomento su Google.
Ecco un esempio concreto. Digitando su Google una parole chiave specifica (in questo caso, “come riparare una cerniera”) tra i primi risultati in SERP abbiamo proprio dei video YouTube.
Considera anche che, secondo una ricerca di Perficient, l’88% dei video posizionati su Google si classificano nella top 10 per YouTube per la stessa ricerca.
Come YouTube classifica e mostra i contenuti: Ricerca, Shorts e Tendenze
Per capire davvero come ottimizzare i tuoi video, avrai bisogno di conoscere i sistemi principali attraverso cui YouTube fa scoprire i contenuti. Non esiste un solo algoritmo, ma diversi sistemi di scoperta, ognuno con logiche differenti.
Il sistema di ricerca di YouTube
È quello che più somiglia alla SEO “classica”. Quando un utente digita una parola chiave nella barra di ricerca, YouTube mostra i risultati in base a:
- Pertinenza (titolo, descrizione, tag, trascrizioni);
- Coinvolgimento (watch time, commenti, like);
- Freschezza del contenuto;
- Performance complessiva del canale.
Inserendo una keyword all’interno del motore di ricerca di YouTube, questo restituirà dei risultati specifici e pertinenti (da notare gli Shorts in evidenza, di cui parleremo tra poco).
Qui, la ottimizzazione video YouTube è fondamentale: se il tuo contenuto è ben targettizzato su una keyword e ha un buon tasso di coinvolgimento, sarà tra i primi risultati.
Il sistema Shorts
Se il classico video YouTube si basa sulla ricerca e sulla permanenza, gli Shorts giocano su tutt’altro campo: qui non conta quanto sei bravo a scrivere titoli SEO-friendly. Conta quanto riesci a catturare l’attenzione nei primi tre secondi.
Gli YouTube Shorts funzionano con logiche più simili a TikTok e Instagram Reels:
lo spettatore (ovvero, il tuo potenziale cliente!) scrolla rapidamente, sceglie in base all’impatto visivo e decide in pochi istanti se restare o andare avanti.
In particolare, l’algoritmo degli Shorts prende in considerazione:
- Tasso di completamento: se le persone guardano tutto il video fino all’ultimo secondo, è un segnale fortissimo;
- Rewatch: i video che vengono rivisti più volte indicano interesse elevato (tipico di contenuti utili o “virali”);
- Interazioni rapide: like, commenti e iscrizioni immediati aumentano il tasso di engaghement e l’appetibilità del contenuto per l’algoritmo.
Volendo fare un esempio, questo è un video Reel realizzato per uno dei clienti Comon: l’Università Telematica Niccolò Cusano. Questo video ha avuto più di 43.000 visualizzazioni, con un altissimo tasso di gradimento da parte degli utenti.
Per gli Shorts, la SEO si gioca soprattutto su:
- Contesto visivo chiaro fin dal primo frame: in ottimo Short inizia con una scena forte, una frase spiazzante o un hook visivo che spinge l’utente a fermarsi;
- Call to action incorporate nel video, non solo nel testo;
- Titoli e descrizioni scritte in modo chiaro, che dicono all’utente cosa può aspettarsi dal video che sta guardando.
Le Tendenze di YouTube
YouTube Trending (sezione Tendenze) mostra i video che stanno performando molto bene in un breve arco di tempo.
Si tratta di una classifica basata su:
- Velocità di crescita delle visualizzazioni;
- Engagement rate;
- Origine delle views (organiche, social, embedded…);
- Rilevanza per il pubblico locale.
Non puoi “ottimizzare” per entrare nelle tendenze in senso stretto, ma puoi massimizzare le probabilità con video legati a eventi attuali, lanci, trend culturali o sociali.
Best practices per la SEO su YouTube
Abbiamo detto che fare SEO su YouTube vuol dire realizzare un contenuto che YouTube capisca, che gli utenti trovino e, soprattutto, che vogliano guardare fino in fondo.
Per aumentare le probabilità che i tuoi video vengano scoperti, cliccati e suggeriti, ci sono alcune best practices SEO per YouTube da mettere in pratica ogni volta:
- Scegli la keyword giusta (e specifica): ad esempio, se vuoi realizzare un video sulle tendenze marketing di quest’anno, prova a capire quanto è appetibile una keyword come “strategie marketing YouTube 2025”. Per analizzare le ricerche su YouTube, puoi utilizzare l’autosuggest di YouTube, ma anche tool come SEMRush o SEOZoom;
- Metti la parola chiave nel titolo: meglio se all’inizio. E ricorda: deve essere utile e “cliccabile” (che non vuol dire clickbait, ma appetibile e interessante per l’utente);
- Ottimizza la descrizione: racconta il contenuto, usa keyword correlate, inserisci link utili e una call to action chiara;
- Usa tag e hashtag con criterio: aiutano YouTube a “capire” dove posizionarti. Il consiglio è di inserire sia tag specifici (tornando al nostro esempio di prima, un tag potrebbe essere #marketing) sia più ampi;
- Crea una miniatura (thumbnail) che invogli al clic: la chiave, in questo caso, è creare un design con contrasto alto, testo leggibile, facce ed emozioni, che funzionano sempre meglio;
- Aggiungi sottotitoli e capitoli: soprattutto se il video è lungo, aumentano accessibilità e tempo di permanenza;
- Invita all’interazione nel video stesso: like, commenti e iscrizioni sono utili per migliorare il ranking del tuo video.
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