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Se stai pensando di lavorare sulla SEO del tuo sito web, una delle risorse più importanti da considerare è Google Search Console. 

Per molti, questo strumento di Google è un “semplice” report di performance. Niente di più sbagliato: in realtà è una miniera d’oro di dati che, se ben sfruttati, possono aiutarti a migliorare i tuoi contenuti e, di conseguenza, il tuo posizionamento sui motori di ricerca.

Cos’è Google Search Console e perché è importante per la SEO

Google Search Console (GSC) è uno strumento gratuito offerto da Google che ti permette di monitorare e ottimizzare la presenza del tuo sito web nei risultati di ricerca. 

A differenza di Google Analytics (di cui parliamo qui), che si concentra sul comportamento degli utenti una volta che sono già sul tuo sito, Google Search Console è una sorta di fotografia che ti mostra come gli utenti trovano il tuo sito, come si posiziona per determinate query e se ci sono problemi tecnici che ne ostacolano la visibilità.

Ci sono tre principali motivi per cui Search Console è così importante per la SEO:

  • All’interno di Google Search Console puoi tracciare clic, CTR (Click-Through Rate) e del posizionamento medio del tuo sito nelle SERP. Puoi anche identificare quali query stanno portando traffico e dove puoi migliorare;
  • Grazie a report specifici che trovi in piattaforma, puoi scoprire se ci sono problemi di indicizzazione, errori 404 o altri aspetti tecnici che impediscono al tuo sito di performare al meglio;

GSC ti permette di vedere quali pagine performano meglio o peggio per determinate parole chiave, aiutandoti a ottimizzare i contenuti per aumentare traffico e visibilità.

Analisi delle prestazioni con Google Search Console

Uno dei report più utili in Google Search Console è il Report di Prestazioni, che ti fornisce dati specifici su come il tuo sito si comporta nelle ricerche di Google.

In particolare, secondo quanto spiegato da Google stesso, potrai visualizzare nella tua dashboard queste informazioni:

  • Impression, ovvero il  numero di volte che le tue pagine sono state visualizzate nei risultati di ricerca (oppure su Discover o Google News);
  • Clic, ovvero quanti utenti hanno effettivamente cliccato sul tuo sito dai risultati di ricerca;
  • CTR (Click-Through Rate), che è una metrica che indica il rapporto tra clic e impressioni (ne parliamo qui);
  • Posizione media, ossia la posizione media delle tue pagine nei risultati di ricerca per le diverse query. (dove la posizione 1 è quella più in alto).

Ecco un esempio del grafico di Search Console che indica queste metriche.

esempio gsc

Monitoraggio delle query di ricerca per ottimizzare i contenuti

Uno dei vantaggi più interessanti di Google Search Console è la possibilità di monitorare le query di ricerca che portano traffico al tuo sito.

Nella funzione “Rendimento”, quindi, potrai accedere a tutte le parole chiave esatte che gli utenti digitano su Google per trovare i tuoi contenuti.

In questo modo potrai analizzare le query per capire quali generano più traffico, verso quali pagine e come puoi, di conseguenza, migliorare la tua pianificazione editoriale.

Ecco un esempio di come puoi visualizzare le keyword nella sezione “Rendimento”.

query sc

Se vuoi sfruttare questi dati sulle query di ricerca per ottimizzare i tuoi contenuti, per prima cosa, identifica le query che ti portano traffico. Nel Report di cui abbiamo parlato, troverai un elenco delle query di ricerca che hanno generato impressioni e clic sul tuo sito. Puoi ordinare queste query per impressioni, clic o posizionamento medio.

Il secondo step è quello di ottimizzare le query con basso CTR: se ci sono delle keyword che ricevono molte impression ma pochi clic, vuol dire che il tuo sito viene visualizzato in SERP dagli utenti ma c’è qualcosa che non li “convince” a cliccare sull’articolo. In questo caso, il consiglio è di lavorare su due ambiti:

  • Titoli e meta description: puoi renderli più accattivanti, inserendo oltre alla keyword principale, anche degli elementi che creino più curiosità nei confronti dei potenziali lettori;
  • Struttura dei contenuti: anche il contenuto migliore rischia di essere poco utile se non risponde alle reali esigenze degli utenti. Assicurati che i tuoi contenuti rispondano in modo diretto e chiaro alla domanda a cui il tuo lettore sta cercando una risposta, per invogliarlo a cliccare

IL CONSIGLIO EXTRA: le query che hanno un posizionamento medio tra il 11° e il 20° posto nelle SERP sono vicinissime alla prima pagina. Il consiglio, in questo caso, è di ottimizzare i contenuti già esistenti per queste parole chiave, un lavoro che richiede un effort relativamente contenuto, ma che può farti aumentare il traffico più velocemente.

Report Indicizzazione: come individuare i problemi tecnici

All’interno di Google Search Console, nella panoramica di base, troverai sulla colonna di sinistra tutte le funzioni e i report a cui puoi accedere. Molto interessante è quello sull’Indicizzazione delle pagine, che ti permette di vedere quali pagine del tuo sito sono correttamente indicizzate da Google e quali invece hanno errori o problemi che impediscono una corretta visualizzazione nei risultati di ricerca.

report indicizzazione gsc

Vediamo, anche in questo caso, come sfruttare queste informazioni:

  1. Pagine indicizzate correttamente: il report fa riferimento al numero di pagine del tuo sito che sono state correttamente indicizzate da Google. Queste pagine appaiono come “valide” e non richiedono azioni da parte tua, anche se è sempre bene monitorarle nel tempo;
  2. Pagine escluse dall’indicizzazione: il report elenca anche le pagine che Google ha escluso dall’indicizzazione. Queste pagine non compariranno nei risultati di ricerca e possono essere escluse per diversi motivi, compresi errori tecnici.

Ecco un esempio di come vengono visualizzate queste informazioni nella sezione “Indicizzazione”.

report indicizzazione

ATTENZIONE: Google è in grado di dirci anche le motivazioni per cui le pagine non indirizzate risultano come tali, per aiutarci a capire se si tratta di problematiche tecniche o se è stata una scelta deliberata (pensa, ad esempio, al tag “no index”, che serve per chiedere a Google di non indicizzare un contenuto). Vediamo insieme perché un contenuto potrebbe non essere indicizzato:

  • Errori 404: si tratta di pagine che non esistono più o che non possono essere raggiunte dagli utenti e dai motori di ricerca. Il consiglio è di risolvere questo problema, perché troppe pagine con errori 404 possono intaccare l’autorevolezza del tuo sito;
  • Errori server 500: questi errori si riferiscono a problemi con il server che impediscono a Google di accedere al tuo sito. Anche in questo caso, è importante risolvere questi errori immediatamente, dato che bloccano l’indicizzazione delle tue pagine;
  • Errore nel file robots.txt: se Google non può accedere al file robots.txt o se questo è configurato male, potresti bloccare accidentalmente alcune pagine importanti dall’essere scansionate.

Tieni in considerazione che, per ogni errore o avviso, Google Search Console allega sempre una spiegazione e un link di approfondimento per spiegarti nel dettaglio come risolvere. Una volta corretto l’errore (ad esempio, eliminando i 404 o sistemando un problema di robots.txt), puoi richiedere a Google di rivalutare le pagine riparate tramite il pulsante “Convalida correzione”.

Se vuoi migliorare le performance del tuo sito web e lavorare sul posizionamento dei tuoi contenuti, contattaci per una consulenza digital.

Published On: martedì, 19 Novembre 2024 / Categories: Blog, Content Marketing /

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