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Da alcuni giorni stanno rimbalzando in rete un fiume di articoli sui social media trend del 2021. Come mai? I motivi dei riflettori puntati su questo topic sono diversi, ma uno su tutti emerge con forza: il report di Talkwalker, in collaborazione con HubSpot, che ha svolto una potente opera di ricerca intervistando 70 esperti del settore e producendo un report incisivo, preciso e ispirante. Noi di Comon non potevamo esimerci dal commentarlo. Lo abbiamo fatto, aggiungendo qualche nostra interpretazione e proposta di esempi concreti. Abbiamo cercato di fornire un quadro esaustivo delle tendenze attuali, utile a tracciare suggerimenti per il lavoro che spetta ai social media manager e ai content creator nel prossimo anno. Cosa ci aspetta oltre la pandemia?
10 social media trend per il 2021: il report Talkwalker
Si tratta di un documento di grande importanza sotto molteplici punti di vista: per le scelte di business, per l’analisi socio-culturale, per la comprensione del momento che stiamo attraversando.
Talkwalker ha individuato dieci punti. Li ha individuati e definiti grazie al contributo degli esperti del settore. In Italia hanno risposto alle domande dell’agenzia, e le hanno argomentate, moltissimi nomi illustri della scena del marketing digitale.
Noi riprendiamo questi argomenti. E cerchiamo di dare il nostro punto di vista su cosa ci attende. Consapevoli che un giorno tutto questo passerà, ma che comunque ci avrà cambiato, ecco quali sono gli elementi della trasformazione.
Indice:
- Coronavirus e le 4 c.
- Brand content e user generation content
- I meme: un format sempre al top
- Il vintage marketing non muore mai
- Conversational Marketing: parlare fa bene
- Il gamig sta bene con tutto
- Marteking old school: non lasciare la strada vecchia per la nuova
- I colossi non mollano mai: Facebook e Instagram
- Lotta alle fake news. True story
- Più consapevolezza per tutti
2. Brand content e user generation content.
I contenuti sono il nostro forte, è un tema che ci sta a cuore. E crediamo che questa tendenza davvero prenderà piede in modo preponderante. I contenuti creati dagli utenti stessi, su vecchie e nuove piattaforme svolgeranno un ruolo cruciale. Dai reel alle stories, passando per le care vecchie recensioni. Le foto e i contributi dei clienti non saranno vitali solo per il settore del food e del turismo, ma anche per altri comparti. Pensiamo alle campagne UGC di Lego, o a GoPro che consente agli utenti di caricare i propri video in una sezione del sito.
3. I meme: un format sempre al top
Sui meme sono stati scritti saggi di filosofia, si tengono conferenze, dibattiti e incontri, e non solo nell’ambito della comunicazione digitale. È una nuova forma di linguaggio, figlia del nostro tempo. E sarà così ancora per molto tempo. Da quelli sulle presidenziali degli Stati Uniti, passando per quelli sul lockdown, ne abbiamo visto di tutti i colori. Ma come li possono usare i brand per generare engagement. Sfruttando i temi caldi del momento e parlando a un target che comprenda il mezzo (sai che gli over 50 non capiscono i meme? Prova a fargliene vedere uno se non ci credi). Un ottimo esempio di campagna pubblicitaria “a forma di meme” è quella realizzata in occasione della prima foto realizzata a un buco nero da Durex. Mentre, ricordi il brutto quarto d’ora di Pandora? Su questo articolo di MGMT puoi approfondire la conoscenza delle relazioni tra meme e marketing.
4. Il vintage marketing non muore mai
Sicuramente l’anno 2019 è stato più “fortunato” di questo 2020. Così per ancora qualche mese (si spera non di più) vedremo sui social ricondivisioni, menzioni e ricordi dei nostri momenti felici. Diamo i numeri della nostalgia. Durante il lockdown c’è stato un incremento pari all’88% del “ritorno” di contenuti già postati e prodotti. Vedremo come sui social delle aziende si punterà a frequenti e costanti richiami ai tempi passati. Le epoche già vissute verranno riproposte, tinte di un velo lucido di bellezza autentica. Vestiremo Rayban a goccia, berremo nella bottiglia retro della Coca Cola e ci scatteremo una foto, magari una Polaroid.
5. Conversational Marketing: parlare fa bene
Per vendere sui social bisogna entrare in relazione con il pubblico. Frase fatta? Può darsi. Ma sempre più vera, oggi più che mai. Questo sì che è un tema di fortissima attualità, lasciamo la nostalgia alle spalle. L’uso dei Chatbot sarà cruciale per le aziende, soprattutto per la sopperire alla mancanza di prossimità fisica. E attenzione attenzione: la voice technology sta facendo passi da gigante. Prenderanno sempre più piede le interfacce vocali; inizia a schiarirti la gola come ha fatto PayPal. Gli utenti possono coinvolgere Siri per inviare denaro ad amici, familiari o aziende. Nestlè, invece, ha creato una skill per Alexa in grado di fornire istruzioni vocali durante la cottura.
6. Il gamig sta bene con tutto
Hai visto la nuova sezione Videogiochi su Facebook? Il caro vecchio Mark ha scelto di integrare il social gaming nelle versioni mobile e desktop di Facebook, inserendo al suo interno sei giochi free-to-play da avviare in streaming, senza così bisogno di download o di requisiti particolari. Questa è l’ultima frontiera dell’integrazione tra spazi di gioco e social, ma già diversi brand stavano testando da tempo questa strada, che ora sembra sempre più percorribile. Notizia abbastanza fresca: Chupa Chups sta contribuendo attivamente alla produzione di nuovi spazi di gioco. Per scoprire cosa sta combinando leggi qui.
7. Marketing old school: non lasciare la strada vecchia per la nuova
Strano a dirsi per le tendenze social media marketing del 2021, ma si tornerà alle care vecchie abitudini. Le mode vanno e vengono, conta ciò che rimane. Rivedremo un po’ di strategie già testate. Quali? Noi di Comon possiamo dirti qual è la nostra formula vincente even green, che resiste al tempo: qualità dei contenuti, creazione di community e forte personalizzazione della comunicazione. Si tornerà a parlare di tone of voice, di quei concetti che fanno del marketing una strada dove batte un cuore e dove la mente crea. Forse andare a vedere quali sono state le strategie vincenti del 2020 non è poi tanto sbagliato. (piccolo riassunto: TikTok regna, video come se non ci fosse un domani, influencer marketing e forse sì, c’è una new entry: molta più realtà aumentata).
8. I colossi non mollano mai: Facebook e Instagram
Si vocifera da tempo; Facebook è morto. Se lo sentite dire rispondente: sì, se Facebook è morto io sono la Regina Elisabetta. Perché la verità è che i grandi colossi saranno in grado di tenerci compagnia ancora a lungo. Quest’anno l’effetto “Social dilemma” si è fatto sentire, scalfendo il vecchio smalto di Facebook e dei grandi social tanto quanto potrebbe farlo un petaloso fiore. Emoticon che si abbracciano, social gaming, lotta alle fake news, i social network sono più vivi e reattivi che mai.
9. Lotta alle fake news. True story.
Non ci piace esordire dicendo che “siamo dalla parte della verità”. In questo momento chiunque si occupi di comunicazione, e in particolar modo di content marketing, deve saper fare una cosa sola: il proprio lavoro. Ma deve saperlo fare bene. E per noi bene significa fare ricerca, fact checking, analizzare le fonti e produrre contenuti personalizzati, originali ma soprattutto affidabili. Abbiamo scritto questo articolo sondando in modo verticale diversi contributi. Non si tratta di un semplice riepilogo dei trend individuati da Talkwalker ma della nostra autentica interpretazione. Abbiamo aggiunto anche molti esempi per questo. Perché se vuoi puoi verificare tu stesso che no, non diciamo bugie. E così speriamo che sarà davvero come sostiene il trend social 2021: no fake news.
10. Più consapevolezza per tutti
La stanno già chiamando generazione Alpha, si tratta del target che sta per diventare la fetta più consistente di pubblico. Un target capace, attraverso la propria consapevolezza sociale, di indirizzare e modificare le scelte dei brand (e non solo, anche della politica e della società). I brand possono già fare del loro meglio includendo temi come inclusività, giustizia, cambiamento climatico nella propria comunicazione, dimostrando di avere valori oltre quelli della value proposition strettamente connessa al business. Dove Real Beauty ormai ha fatto scuola, contribuendo a sensibilizzare sulla cura del disagio psicologico legato ai disturbi dell’immagine e del comportamento. Spetterà anche ai social media manager e ai content creator la responsabilità della diffusione di una comunicazione più etica. Anche Comon si muove in questo senso, e prossimamente ti racconteremo qualche bella storia a cui siamo particolarmente legati e che parla dei principi in cui crediamo. Continua a seguirci.
C’è da aspettarsi di tutto da questo nuovo anno. Speriamo che sia perfetto per ricominciare e per continuare a crescere. Abbiamo voluto dire la nostra. Ogni giorno quello che pensiamo lo mettiamo in pratica.