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Storytelling. C’è bisogno di spiegare cos’è lo storytelling. Ahimè, sì. Questa parolina magica usata e abusata nell’ultimo decennio, messa come condimento di qualsiasi pseudo ricetta di digital marketing e di comunicazione e promozione dei brand sia on line e off line, è in realtà una parola ancora poco chiara. Molti, troppi, ne hanno travisato il significato. Pochi, i migliori, l’hanno afferrato e sono riusciti a declinarlo in strategie di storytelling di successo per la propria azienda o prodotti. In questo breve articolo cercheremo di chiarire meglio che cos’è lo storytelling (e cosa non è) ma soprattutto, offriremo esempi concreti per imparare a sfruttarlo a vantaggio del nostro business.
Storytelling: cos’è
Partiamo dalle basi. L’essere umano ha insito dentro di sé l’istinto di narrare, e il bisogno di ascoltare storie. Prima ancora dei social, dei media digitali, prima ancora della stampa, tutti gli esseri umani si incontravano e generavano storie. Dalle pitture rupestri scaturite dal tentativo di narrare lo sforzo quotidiano della caccia e della raccolta possiamo risalire ancora più indietro, quando i popoli primitivi guardavano le stelle e ricostruivano miti e leggende a partire da quei mosaici fatti di puntini brillanti nel cielo: le stelle. Siamo ancora fatti di quella materia che ci spinge a desiderare racconti con cui dare senso al nostro vivere, valori al nostro agire, motivazioni alle nostre scelte. E questo le aziende lo sanno bene, come lo sa chi fa content marketing (anche se content marketing e storytelling sono due cose ben diverse).
Storytelling: definizione
Senza fare troppi mirabolanti giri di parole ecco cos’è lo storytelling secondo la semplice ma efficace definizione del dizionario Treccani:
Affabulazione, arte di scrivere o raccontare storie catturando l’attenzione e l’interesse del pubblico
Ma in che modo lo storytelling diventa una strategia di comunicazione aziendale? Quando l’azienda, e chi è incaricato di curare la comunicazione del brand, riesce a costruire una storia in grado di emozionare il target tramite gli strumenti della narrazione. Quindi è di fondamentale importanza comprendere che lo storytelling, all’interno del marketing e della comunicazione aziendale, non nasce come tentativo di convincimento ma come tentativo di coinvolgimento. Non vuole generare pensieri, ma suscitare emozioni.
In un’ottica di marketing questo aspetto è fondamentale. In fin dei conti sono le emozioni che muovono le scelte di acquisto. Sono gli aspetti più “emozionali” della comunicazione quelli in grado di catturare l’attenzione di un utente, di legarlo al brand in modo duraturo e profondo.
I metodi e gli stili possono cambiare, assecondare le preferenze del target e la personalità dell’azienda, ma il nucleo restano le storie, declinate in video, immagini, testi, o in maniera crossmediale. Per dare corpo a questa riflessione e alla definizione di storytelling ti raccontiamo tre esempi diversi provenienti da settori molto diversi e sviluppati su canali differenti.
Storytelling marketing: Mulino Bianco
Mulino Bianco è uno degli esempi di storytelling più calzanti. Da sempre il nome del brand è associato a emozioni e sensazioni ben precise, tanto da far entrare nel gergo comune la definizione “famiglia Mulino Bianco” come sinonimo di “famiglia felice”. Well done Mulino Bianco! Questo sì che significa entrare nella mente delle persone, essere top of mind, ovvero nel gradino più alto della piramide della Brand Awareness.
Gli spot di Antonio Banderas nelle vesti di mugnaio immerso in un vero e proprio mulino (ricostruito alla perfezione) sono stati capaci di comunicare brillantemente valori come semplicità, genuinità e tradizione, valori tipici dell’azienda fin dai suoi albori, ma veicolati con uno stile più contemporaneo e anche su canali più smart (vedi Youtube).
Un altro validissimo esempio di quanto Mulino Bianco sia in grado di intercettare le tendenze e di cavalcare lo “spirito” dei nostri tempi sono anche i video più recenti, rilasciati dallo storico marchio nell’ultimo anno.
La struttura narrativa e la storyline ricalcano con delicatezza l’atmosfera tipica de Il favoloso mondo di Amelie, un manifesto generazionale, molto legato a un target femminile che nei primi Duemila stava crescendo. L’utilizzo di una reference così precisa e “iconica” è una scelta mirata e ponderata che orienta la comunicazione in modo preciso. Mulino Bianco sa a chi vuole parlare e con quale linguaggio rivolgersi a quel tipo di pubblico. Ecco uno dei video:
Tra storytelling e vintage marketing: Fairmont Hotel
In un articolo uscito a inizio anno sul nostro blog abbiamo parlato dei trend social per il 2021, e il vintage marketing si attesta sempre in una posizione di riguardo, anche quest’anno. Gli esempi sono numerosi, ma tra quelli che ci sono piaciuti di più vogliamo citare la campagna di storytelling di Fairmont Hotel, lo storico hotel della suite 1742 in cui Yoko Ono e John Lennon diedero vita al famoso bed-in for peace. Per celebrare questo evento Fairmont Hotel ha voluto omaggiare i clienti con una visita all’interno della stessa suite, dove tramite visori per la realtà virtuale ci si poteva catapultare indietro nel tempo, direttamente agli anni Sessanta.
Un’occasione per raccontare una storia che fa parte della Storia, ma non una qualsiasi, una narrazione specifica che diffonde anche valori di un certo impatto: un no secco alla guerra, un inno all’amore e alla pace, una dichiarazione di inclusività. Storytelling a ritmo di rock, che fa bene a tutti: ai clienti, al brand, a tutto il mondo.
Data storytelling: Estadao racconta le storie dei bambini adottati in Brasila
Un altro tipo di storytelling di cui si sente tanto parlare ultimamente, complici i numeri della pandemia, è il data storyelling. Come si racconta storie attraverso i dati e i numeri? Sicuramente l’infografica è una tecnica e uno strumento molto efficace in questo senso. Per rappresentare un esempio di data storytelling vincente abbiamo scelto il progetto veicolato da Estadao, un quotidiano di San Paolo, per raccontare le storie dei bambini nati in Brasile.
Tramite la metafora dei fiori, resi interattivi da alcuni elementi interattivi, si possono scoprire una miriade di informazioni relative alla durata dell’adozione, all’età del bambino, alla presenza o meno di fratelli e altro, rese graficamente tramite specifici elementi grafici che compongono il fiore. Si tratta di una pagina navigabile che si trasforma in esperienza immersiva. Il fatto che l’utente debba intervenire per creare un’interazione con la narrazione rende la storia più vissuta e le conferisce un impatto emotivo maggiore. Uno straordinario e virtuoso caso di data storytelling non strettamente legato al marketing.
Conclusione: cosa non è lo storytelling
La nostra breve introduzione, unitamente agli esempi concreti, ci ha permesso di tracciare degli ipotetici confini che ci aiutano a comprendere cos’è lo storytelling. Gli esempi pratici hanno confermato i punti essenziali e le caratteristiche che possono rendere lo storytelling concreto e soprattutto efficace. Non ci resta che rispondere a una domanda semplice ma molto utile: che cosa non è storytelling? Storytelling non è postare le foto del tuo magazzino su Instagram, raccontare la storia del primo ristorante aperto da tuo nonno senza dargli una struttura.
Anche se siamo tutti potenziali cantastorie per raccontare bene serve esperienza e strategia, e questo è ancora più vero quando vuoi raccontare la tua azienda e vuoi fare storytelling con precisi obiettivi di marketing.
Ricorda: se non sai raccontare cosa fai è come se non facessi nulla. Per fortuna c’è chi sa raccontare, e anche molto bene, e può farlo al posto tuo. Comon e i suoi copywriter e web editor lavorano a progetti di storytelling per content marketing che hanno sempre avuto un lieto fine, come nelle migliori delle fiabe. Ma questa è realtà. Contattaci per avere maggiori informazioni. E vissero tutti felice e content.